Una madre si incatena perché suo figlio ha perso il lavoro. Il reddito di cittadinanza va introdotto ora!
— 23 aprile 2015È da una settimana ormai che una donna si è incatenata di fronte al Palazzo della Provincia di Trento. Si chiama Ivana Cont ed è una madre disperata, che protesta perché suo figlio ha perso il lavoro. Sono andato a manifestarle la solidarietà mia e del M5S. In quelle catene c’è tutto lo strazio di una madre pronta a sacrificare ogni cosa per riconquistare un diritto negato.
Dopo ben 17 anni di precariato presso la fondazione Mach della Provincia di Trento, il figlio di Ivana è stato mandato a casa. Aveva solo chiesto di essere stabilizzato, di avere condizioni di lavoro dignitose: richieste ritenute inaccettabili nell’era del Jobs Act. Per aver osato alzare la testa in difesa dei propri diritti, il figlio di Ivana ha perso il lavoro senza che gli fosse data alcuna spiegazione. Nessun assegno di disoccupazione né ammortizzatore sociale. Dopo 17 anni di contratti a termine rinnovati di volta in volta ora non ha nulla, è in mezzo ad una strada e ha perso tutto: anche la cosa più importante, la dignità.
Vogliamo riconquistare il diritto di essere cittadini, la libertà di non venire schiavizzati del sistema clientelare e di non esseri incatenati al voto di scambio. Marceremo per spezzare le catene di Ivana. Perché non accada mai più che una madre debba ridursi in catene per suo figlio. Marceremo per introdurre subito il reddito di cittadinanza e per fare del nostro Paese una comunità. Perché nessuno deve rimanere indietro.