NoIrap: la battaglia del MoVimento 5 Stelle in Trentino, partiamo dai territori per cambiare il Paese
— 3 Novembre 2014Il M5S sta portando avanti la battaglia per tagliare gli sprechi di risorse e, al contempo, ridare ossigeno alle forze sane del Paese. 200 milioni di euro è l’ammontare dell’Irap e dell’addizionale Iperf versata ogni anno dalle imprese del solo Trentino. 400 milioni di euro, invece, è la cifra destinata dalla Provincia autonoma ai contributi a pioggia distribuiti alle aziende. Solo una parte di questi soldi sono destinati a ricerca, innovazione, efficientamento energetico. Noi proponiamo di eliminare quei finanziamenti improduttivi, che non contribuiscono alla crescita, per tagliare le tasse che colpiscono gli utili, la forza lavoro e il reddito prodotto dalle imprese, come l’Irap e l’addizionale Iperf. È una proposta che vogliamo ottenere a livello locale per poterla poi applicare anche a livello nazionale.
La disoccupazione ha raggiunto livelli da allarme rosso, le aziende sono ridotte alla canna del gas e l’insostenibile pressione fiscale sta atrofizzando il tessuto produttivo del Paese. Le istituzioni hanno il dovere di intervenire per ridistribuire le risorse disponibili a sostegno dell’economia reale. Oggi, pochi gruppi imprenditoriali, in rapporti diretti con la politica, sfruttano i finanziamenti per arricchirsi, spremere i territori e delocalizzare. È il momento di spezzare questo meccanismo perverso per rilanciare la capacità produttiva delle imprese, creare sviluppo e posti di lavoro.
Stiamo raccogliendo le firme a sostegno della nostra proposta per cancellare l’Irap e l’addizionale Iperf in Trentino, qui è possibile firmarla online. I cittadini ci stanno dimostrando il loro appoggio e io invito tutti a far sentire la propria voce: stampate il volantino che è possibile scaricare qui, diffondetelo e inviateci la vostra foto con il cartello #NoIrap all’indirizzo noirapintrentino@gmail.com. Dobbiamo fare rete e comunità per fermare l’utilizzo clientelare dei soldi pubblici e tagliare imposte odiose a sostegno delle aziende. Se riusciamo ad ottenere questo risultato partendo dal basso, dai territori, possiamo poi diffondere l’iniziativa in tutto il Paese. Passate parola!