La pubblicazione dello studio Public Health dice la parola fine al progetto TAV Brennero
— 30 Aprile 2014Dopo 8 anni anni dalla sua realizzazione e dopo numerose richieste di pubblicazione fatte da rappresentanti eletti dai cittadini, finalmente, e non grazie alle autorità che avrebbero voluto continuare a mantenerlo segreto, siamo in grado di leggere il contenuto dello studio Public Health elaborato sotto la direzione del prof. Lercher dell’Università di Innsbruck.
La lettura dello studio ci lascia pietrificati, perché mette nero su bianco una verità che mai era stata pronunciata con tale chiarezza e che ha costretto a tenere segreto lo studio per tutti questi anni: il Tunnel di base del Brennero (55 km di gallerie al costo ufficiale di 9,7 miliardi di euro) è un’opera assolutamente inutile.
Dallo studio ricaviamo infatti queste informazioni:
- IL TUNNEL DI BASE NON MIGLIOREREBBE LA SITUAZIONE ATTUALE
se vivessimo in un mondo di fantasia e si realizzassero le previsioni di traffico dei promotori (oggi sbagliate del 30%), il BBT non migliorerebbe la situazione attuale sull’autostrada riducendo in modo determinante il numero dei TIR. L’inquinamento atmosferico della A22 rimarrebbe pesantissimo e sopra i limiti imposti dalla UE e l’inquinamento acustico prodotto dalla stessa autostrada rimarrebbe intollerabile così com’è ora;
- IL DATI DEL TRAFFICO REALE NON GIUSTIFICANO LA NECESSITÀ DELL’OPERA
ragionando invece sulla base dei dati del traffico reale che ci dicono che in futuro non avverrà il grandioso incremento di traffico prospettato dai promotori, il BBT non avrebbe più alcun motivo di esistere. La riduzione dell’inquinamento prodotto dall’autostrada sarebbe raggiungibile fin da ora con semplici ed economiche misure di politica dei trasporti. Anche l’inquinamento acustico prodotto dalla ferrovia storica potrebbe essere ridotto con soluzioni poco costose (barriere antirumore, materiali rotabile moderno e silenzioso, gallerie artificiali, basse velocità nei tratti più abitati).
Lo studio Public Health ci dice che il progetto del Tunnel di base è un fallimento preannunciato ed è per questo che il Governo italiano, le Province di Trento e Bolzano e la società BBT SE attraverso l’amministratore Konrad Bergmeister lo hanno vergognosamente tenuto sotto chiave dal 2007 ad oggi. Come se non bastasse Bergmeinster è anche rettore della Libera Università di Bolzano, il quale, due settimane fa, ha negato all’associazione studentesca Kikero e al Comitato Ambiente e salute di Bolzano gli spazi per una esposizione fotografica sulla lotta NOTAV in Val Susa.
Il Governo e la società BBT SE diranno che lo studio non è più attuale e che è inattendibile: il loro è l’ultimo tentativo di nascondere la verità ai cittadini. Questo articolo elaborato da www.notavbrennero.info spiega innanzitutto perché il Public Health continua ad essere valido e poi lo analizza nel dettaglio facendo emergere ciò che è stato verificato dal prof. Lercher e che il Governo non voleva sapessero i cittadini.
La sua pubblicazione segna una svolta per quanto riguarda la storia del progetto della nuova ferrovia del Brennero, un’opera devastante (195 Km di nuove gallerie dal Brennero a Verona tra Tunnel di base e tratte di accesso sud) e dai costi mastodontici (63 miliardi di euro secondo le stime indipendenti): i promotori dell’opera ora non potranno più mentire spudoratamente come hanno fatto fino ad ora.
Il MoVimento 5 Stelle percorrerà ogni strada a livello nazionale, provinciale e tra poco anche europeo per mettere fine a questa spaventosa farsa: ora abbiamo le prove documentate che il progetto della nuova ferrovia del Brennero è una gigantesca truffa ai danni dei cittadini per mezzo della quale politici, banche e grandi aziende di costruzione intendono sottrarre denaro pubblico a proprio esclusivo vantaggio.
Le alternative al progetto TAV Brennero che possono portare ad una vera riduzione dei danni alla salute dei cittadini causati dal traffico stradale esistono, le ripetiamo da tempo e non sono più procrastinabili: queste si chiamano massimo utilizzo ed ammodernamento della ferrovia storica, misure per la riduzione dell’inquinamento acustico e politica dei trasporti volta al contenimento del traffico autostradale e all’incentivazione del trasporto merci su rotaia.
Non esistono altre vie ed il tempo è scaduto.
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