La cricca sovvenziona i partiti e vince gli appalti per le grandi opere. Renzi pubblichi l’elenco dei finanziatori Pd!
— 24 Marzo 2015La cricca delle grandi opere deve avere una voce apposita, nel bilancio societario, dedicata al finanziamento ai partiti: alla stregua delle altre uscite, dagli stipendi per il personale alle spese di cancelleria, le sovvenzioni alla politica sono un costo preventivato e necessario per continuare a vincere appalti. Basta incrociare i dati, come fa oggi il Fatto Quotidiano, per capire che i grandi cementificatori finanziano la partitocrazia e in cambio ricevono le commesse pubbliche. Basti pensare che la campagna elettorale dell’ex ministro Lupi l’ha finanziata Perotti, uno dei manager dell’alta voracità finito in manette. Dal Pd alla Lega è tutto il sistema dei partiti a fare affari con le lobbies alle spalle dei cittadini, che non possono scoprire questo scandalo per due ragioni che avevo denunciato già a gennaio 2014.
Con la controriforma del finanziamento pubblico ai partiti, si possono conoscere i nomi dei finanziatori solo dopo le elezioni, quando i giochi sono ormai fatti, e non prima del voto. Ma non basta: i nomi si possono rendere pubblici solamente se c’è il consenso espresso del finanziatore, che altrimenti resta anonimo. In particolare, l’articolo 5 della suddetta legge istituisce una deroga all’obbligo di pubblicità presso la Camera per tutti i finanziamenti fino alla clamorosa cifra di centomila euro e prevede comunque il consenso dell’interessato. Così i partiti di centro, destra e sinistra possono ricevere in pace i soldi da quelle società che poi sponsorizzano le grandi opere, vincono gli appalti e manovrano direttamente gli stanziamenti dei fondi pubblici. I cittadini restano all’oscuro di tutto: ecco la trasparenza di Renzi e del suo Pd. A dicembre aveva promesso in tv di pubblicare l’elenco dei finanziatori delle famose cene, che hanno registrato incassi da 1 milione e mezzo di euro. Sono passati 111 giorni e ancora niente è stato pubblicato su chi ha pagato mille euro a testa e anche 10mila euro a tavolo per mangiare insieme al Pd. Indovina chi viene a cena.